La cerimonia al Liceo Milli: il pedagogo e imprenditore salutato dal ricordo del sindaco D’Alberto e della preside Divisi. L’abbraccio e la dedica del nipote Mattia. La moglie Sofia: “Ha reso a noi la vita interessante”
TERAMO – La comunità cittadina, quella dei docenti, la famiglia del Liceo Milli in cui fu giovane studente e poi insegnante, la sua famiglia con i figli che l’hanno seguito nel mondo nell’impresa sempre in tema con il suo vivere, la didattica, la pedagogia, la formazione: le parole spese per ricordare il professor Giuseppe Lisciani ancora una volta non sono mai state abbastanza, anche nel giorno in cui la città ne ha dapprima ricordato l’opera e le azioni e poi ne ha disvelato un busto proprio lì, davanti alla sua scuola.
In via Carducci, l’opera adesso vive al fianco dei cittadini e degli studenti e del personale dello storico Liceo magistrale nell’aiuola antistante l’ingresso dell’Istituto superiore. La cerimonia, aperta dalla dirigente scolastica Manuela Divisi e dal sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, con l’intervento dell’assessore alla cultura Andrea Core, ha sottolineato il contributo irripetibile sul piano della formazione, della cultura, dell’insegnamento, di un vero intellettuale appassionato della ricerca dell’innovazione nell’educazione, dei bambini come degli adolescenti. Come tanti hanno ricordato, erano loro il centro della sua attenzione e del suo modello di formazione. Tanto da averne indirizzato anche la mission della sua impresa, l’azienda di giochi didattici che porta il suo nome.
Momenti di grande commozione nel ricordo del nipote Mattia, che ha disegnato del professor Giuseppe Lisciani la figura di un “nonno pensatore, affettuoso e schivo ma presente e rassicurante, che ha saputo inculcare in noi serietà e consapevolezza, determinazione, coraggio e indipendenza di pensiero e soprattutto la capacità di coltivare sogni impossibili“